Fatto di Cristallo, il libro di Christian Delfini. La speranza, L’esempio.
Non poteva scegliere titolo più toccante, capace di far capire cosa significhi essere affetto da WAS. Christian Delfini nel 2016 ha firmato Fatto di cristallo (edizioni Pellicano), un libro che non si dimentica perché pieno di sentimenti, testimonianza senza retorica di un ragazzo (allora Christian aveva 24 anni) che si è misurato con una malattia invalidante e ne ha fatto una forza e un esempio per molti.
Diventato giornalista professionista nel 2016 (il suo sogno), laureato in Scienze della comunicazione, assunto a TV2000, con la passione per la scrittura, Christian ha sempre fatto della speranza la leva su cui poggiare il proprio futuro, malgrado un linfoma, la chemio, la depressione e altre fatiche del vivere. Sempre sorridente, sempre aperto agli altri. Nel 2019 Christian se ne è andato. Ha lasciato molti ricordi a chi gli è stato vicino. E a noi, questo libro, Fatto di cristallo, di cui riportiamo qui di seguito alcuni brani.
La mia è solo una testimonianza. Un racconto tratto dalle mie esperienze di vita. Forse, addirittura, un viaggio personale che ho deciso di fare dentro me stesso…
… Sono nato con una malattia rara. Una di quelle con un nome difficile da pronunciare; quanto difficile da accettare è essa stessa. Provate ad immaginare un corpo perfetto, sano nel suo aspetto esteriore, ma di cristallo e soprattutto che ti dia l’impressione di perdere qualche pezzo ogni anno che passa a causa di alcune sue manifestazioni. Ecco spiegata la WAS (Wiskott-Aldrich Syndrome).
… Ma la vita ha le sue strade già segnate. Sarà quindi in quel reparto, dove tutto è cominciato e dove gran parte della mia storia si svolgerà, a dare il primo responso su ciò che ho: WAS. Benvenuti nel mio mondo. C’è un nome adesso. Un nemico si è conclamato. Bisogna conoscerlo e sconfiggerlo. Nulla di più complesso. Peccato che siamo nel 1993. Non esiste nessuna cura possibile per questa malattia genetica. C’è solo una possibilità: trapianto di midollo osseo da donatore compatibile.
…Tante volte quando si è malati, si tende all’isolamento. Questo perché si pensa, erroneamente, che la sofferenza è qualcosa di scandaloso e di vergognoso. Qualcosa da cancellare. Rimuovere od oscurare. Deve essere una cosa solo tua. Una tua campana di vetro. …Ma in fondo era stata la WAS a portarlo il problema. E quindi doveva esserci il modo di affrontarlo. Io la WAS non la volevo far vincere. Non di nuovo. Non dopo Davide (il fratello minore, mancato, anche lui affetto da WAS, ndr). Io avevo il dovere di batterla…
…Così presi il mio “elmetto”, rialzandomi. Grazie all’all’aiuto di Dio e della preghiera, riacquistai serenità. Non sono una persona che prega molto. Però è la prima cosa che faccio per cercare serenità. Le medicine sono molte. Ricordarsi di tutte, e alle ore stabilite, è stata un’impresa. Certo ora sono nettamente diminuite, quasi sparite…
La WAS ha distrutto più volte la mia vita. Ma con impegno e pazienza l’ho ricostruita. Ogni giorno, aggiungendo un tassello nuovo, sto costruendo il puzzle della mia vita. Per costruire i puzzle ci vuole tanta pazienza.
Per acquistare il libro rivolgersi alla dottoressa Antonella Guido: tel.+39 06 30155165
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